ASSOCIAZIONE RESCUE

GLI AMICI DEL CHOW CHOW

STATUTO SOCIALE

Art. 1 – Costituzione
1.1 – È costituita l’associazione di volontariato denominata “Gli Amici del Chow Chow”, che in seguito sarà denominata l’associazione. Il nome dell’associazione potrà essere scritto in qualsiasi carattere o rilievo tipografico con lettere maiuscole oppure minuscole.
1.2 – I contenuti e la struttura dell’associazione sono ispirati a principi di solidarietà, di trasparenza e di democrazia che consentono l’effettiva partecipazione della compagine associativa alla vita dell’associazione stessa.
1.3 – La durata dell’associazione è illimitata.
1.4 – L’associazione ha sede in Volta Mantovana {MN}, via Boschi, 20
1.5 – Il Consiglio Direttivo, con una sua deliberazione, può trasferire la sede nell’ambito della stessa città o provincia, nonché istituire sedi e sezioni staccate anche in altre città (o province) d’Italia.

Art. 2 – Finalità
L’associazione, senza fini di lucro e con l’azione diretta, personale e gratuita dei propri aderenti, persegue esclusivamente finalità indicate nel presente statuto.
2.1 – L’associazione è apartitica e, in considerazione del patto di costituzione, intende perseguire le seguenti finalità:
a) Prevenire il randagismo in merito alla razza Chow Chow o occuparsi della loro protezione su tutto il territorio nazionale e comunitario. b) costruire più corretti rapporti fra l’uomo e il chow chow secondo una visione non antropocentrica della convivenza con le altre specie.
c) sostenere la difesa dell’ambiente e delle risorse ambientali.
d) sostenere attivamente la battaglia per il benessere e il rispetto della razza chow chow secondo quanto stabilito dalla legge italiana e europea in merito di diritti degli animali.
e) collaborare con Enti pubblici, Regioni, Province, comunità Montane, comuni, ASL, canili pubblici, convenzionati o privati per quanto concerne la tutela, del chow chow avendo come scopo primario l’affido.
f) Realizzare progetti finalizzati alla divulgazione del rispetto del chow chow e se richiesto fornire il proprio supporto alle Pubbliche Amministrazioni nonché ad enti che tutelino la razza chow chow.
g) Esercitare funzioni di vigilanza per l’osservanza delle leggi e dei regolamenti in materia di protezione degli animali che gli Enti preposti dovessero richiedere.
h) Prendere in affido i chow chow di proprietari privati in difficoltà, non più in grado di prendersene cura per un’eventuale successiva cessione a persone o enti ritenuti idonei e di responsabilità di Enti pubblici qualora, a causa di condizioni psicologiche o di salute, si trovino in condizioni di disagio presso il canile convenzionato.
i) collaborare alla gestione di canili di proprietà.
j) collaborare, con iniziative di aiuto, a canili privati in difficoltà.
k) Realizzare programmi di informazione ed educazione sui temi del rispetto per le altre specie e per l’ambiente da svolgere nelle scuole e sul territorio, anche in collaborazione con Enti pubblici.
l) Collaborare con altre associazioni animaliste a iniziative specifiche per la tutela della razza chow chow.
m) Collaborare con Enti pubblici e privati e con altre associazioni alla promozione di iniziative finalizzate al raggiungimento degli scopi sociali.
n) Limitare gli affidi di chow chow solo alle località che possano essere controllate.
2.2 Per il raggiungimento delle finalità sancite in statuto, l’Associazione si propone di impegnarsi in attività utili, dirette o indirette, a sostegno della razza chow chow.
2.3 – Al fine di svolgere le proprie attività l’associazione si avvale in modo determinante e prevalente delle prestazioni volontarie, dirette e gratuite dei propri aderenti e di tutte le sovvenzioni mirate a finanziare i progetti sui chow chow in disagiate condizioni.
2.4 – L’associazione può svolgere attività commerciali e produttive marginali, nei modi e nei limiti della normativa vigente.

Art.3 – Aderenti all’associazione
3.1 – Sono aderenti dell’associazione coloro che hanno sottoscritto l’atto di costituzione e il presente statuto (fondatori), quelli che ne fanno richiesta e la cui domanda viene accolta dal Consiglio Direttivo (ordinari).
Il Consiglio Direttivo può accogliere anche l’adesione di “sostenitori”, che forniscono un sostegno economico alle attività dell’associazione, nonché nominare “aderenti onorari” persone che hanno fornito un particolare contributo alla vita dell’associazione.
Il Consiglio Direttivo può anche accogliere l’adesione di persone giuridiche, nella persona di un solo rappresentante designato con apposita deliberazione dell’istituzione interessata. Ciascun aderente maggiore di età ha diritto di voto, senza regime preferenziale per categorie di aderenti, per l’approvazione e modificazione dello statuto, dei regolamenti e la nomina degli organi direttivi dell’associazione.
Sono escluse partecipazioni temporanee alla vita dell’associazione.
3.2 – Il numero degli aderenti è illimitato.
3.3 – Tutti gli aderenti hanno parità di diritti e doveri.
3.4 – Criteri di ammissione e di esclusione degli aderenti.
3.4.1 – Nella domanda di ammissione I’aspirante aderente dichiara di accettare senza dell’Associazione.
3.4.2 – L’ammissione decorre dalla data di delibera del Consiglio Direttivo, che deve prendere in esame le domande di nuovi aderenti nel corso della prima riunione successiva alla data di presentazione deliberandone l’iscrizione nel registro degli aderenti all’associazione.
3.4.3 – Gli aderenti cessano di appartenere all’associazione:
– per dimissioni volontarie;
– per sopraggiunta impossibilità di effettuare le prestazioni programmate;
– per mancato versamento del contributo per l’esercizio sociale in corso;
– per decesso;
– per comportamento contrastante con gli scopi statutari;
– per persistente violazione degli obblighi statutari.
3.4.4- L’ammissione e l’esclusione vengono deliberate dal Consiglio Direttivo e comunicate al richiedente o al socio. Entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione è ammesso ricorso al Collegio dei Garanti, se nominato, o all’Assemblea degli aderenti che devono decidere sull’argomento nella prima riunione convocata. La decisione è inappellabile.

Art.4 – Diritti e doveri degli aderenti
4.1 – Gli aderenti possono essere chiamati a contribuire alle spese annuali dell’associazione con la quota di adesione decisa dall’Assemblea. Il contributo a carico degli aderenti non ha carattere patrimoniale ed è deliberato dall’Assemblea convocata per l’approvazione del preventivo. E’ annuale, non è trasferibile, non è restituibile in caso di recesso, di decesso o di perdita della qualità di aderente, deve essere versato entro 30 giorni prima dell’assemblea convccata per l’approvazione del Bilancio Consuntivo dell’esercizio di riferimento.
4.2 – Gli aderenti hanno il diritto:
di partecipare alle Assemblee (se in regola con il pagamento del contributo) e di votare direttamente o per delega;
di conoscere i programmi con i quali l’associazione intende attuare gli scopi sociali;
di partecipare alle attività promosse dall’associazione;
di dare le dimissioni in qualsiasi momento.
4.3 – Gli aderenti sono obbligati:
– a osservare le norme del presente statuto e le deliberazioni adottate dagli organi sociali;
– a versare il contributo stabilito dall’Assemblea;
– a svolgere le attività preventivamente concordate;
– a mantenere un comportamento conforme alle finalità dell’associazione.
Le prestazioni fornite dagli aderenti sono a titolo gratuito e non possono essere retribuite neppure dal beneficiario. Agli aderenti possono essere rimborsate soltanto le spese effettivamente sostenute per l’attività prestata, secondo opportuni parametri validi per tutti gli aderenti preventivamente stabiliti dal Consiglio Direttivo e approvati dall’Assemblea.
Le attività degli aderenti sono incompatibili con qualsiasi forma di lavoro subordinato e autonomo e con ognialtro rapporto dicontenuto patrimoniale con l’associazione.

Art.5 – Patrimonio ed Entrate
Il patrimonio dell’Associazione è costituito:
– da beni mobili e immobili che diverranno di proprietà dell’associazione;
– eventuali fondi di riserva; 
– da eventuali erogazioni, donazioni e lasciti destinati a incremento del patrimonio.
Le entrate dell’associazione sono costituite da:
– contributi degli aderenti per le spese relative alle finalità istituzionali dell’associazione;
– contributi di privati;
– contributi dello Stato, di Enti e di Istituzioni pubbliche;
– contributi di organismi internazionali;
– donazioni e lasciti del patrimonio testamentari non vincolati all’incremento;
– rimborsi derivanti da convenzioni;
– rendite dì beni mobili o immobili pervenuti all’associazione a qualunque titolo;
– entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali;
– fondi pervenuti da raccolte pubbliche effettuate occasionalmente, anche mediante offerta di beni modico valore.

I fondi sono depositati presso gli Istituti di Credito stabiliti dal Consiglio Direttivo.
Ogni operazione finanziaria è regolata secondo la deliberazione specifica.

Art. 6 – Organi sociali dell’Associazione

Organi dell’Associazione sono:
– Assemblea degli aderenti;
– Il Consiglio Direttivo;
– Il Presidente.

Possono inoltre essere costituiti i seguenti collegi di controllo e di garanzia:
Il Collegio dei Revisori dei Conti;
Il Collegio dei Garanti.
Gli organi sociali e i collegi di controllo e garanzia hanno la durata di tre anni e possono essere riconfermati. 

Art.7 – Assemblea degli aderenti
7.1 – L’Assemblea è costituita da tutti gli aderenti all’Associazione.
7.2 – L’Assemblea è convocata dal Consiglio Direttivo ed è di regola presieduta dal Presidente dell’Associazione.
7.3 – La convocazione è fatta in via ordinaria almeno una volta all’anno e comunque ogniqualvolta si renda necessaria per le esigenze dell’Associazione.
7.4 – La convocazione può avvenire anche per richiesta di almeno due componenti del Consiglio Direttivo o di un decimo degli aderenti: in tal caso l’avviso di convocazione deve essere reso noto entro quindici giorni dal ricevimento della richiesta e l’Assemblea deve essere tenuta entro 30 giorni dalla convocazione.

L’Assemblea ordinaria viene convocata per:
l’approvazione del programma e del preventivo economico per l’anno successivo;
l’approvazione della relazione di attività e del rendiconto economico (Bilancio Consuntivo) dell’anno precedente;
l’esame delle questioni sollevate dai richiedenti o proposte dal Consiglio Direttivo.
Altri compiti dell’Assemblea ordinaria sono eleggere i componenti del Consiglio Direttivo;
eleggere i componenti del Collegio dei Garanti (se previsto);
eleggere i componenti del Collegio dei Revisori dei conti (se previsto);
approvare gli indirizzi e il programma delle attività proposte dal Consiglio Direttivo;
ratificare i provvedimenti di competenza dell’Assemblea adottati dal Consiglio Direttivo per motivi di urgenza;
fissare l’ammontare della quota associativa.
7.5 – D’ogni Assemblea deve essere redatto il verbale da scrivere nel registro delle assemblee degli aderenti. Le decisioni dell’Assemblea sono impegnative per tutti gli aderenti.
7.6 – L’Assemblea straordinaria viene convocata per la discussione delle proposte di modifica dello statuto o di scioglimento e liquidazione dell’associazione.
7.7 – L’avviso di convocazione è inviato individualmente per iscritto agli aderenti almeno quindici giorni prima della data stabilita, è anche reso pubblico nella sede sociale e deve contenere l’ordine del giorno. L’Assemblea, in assenza di leggi in materia e in analogia a quanto già previsto per le cooperative, può deliberare la regolamentazione di altre idonee modalità di convocazione nel caso che il numero degli aderenti diventasse particolarmente elevato e comunque tale da rendere difficoltosa l’individuazione di una sede adatta.
7.8 – In prima convocazione l’Assemblea ordinaria è regolarmente costituita con la presenza della metà più uno degli aderenti presenti in proprio o per delega. In seconda convocazione è regolarmente costituita qualunque sia il numero degli aderenti, in propria o per delega. La seconda convocazione può aver luogo nello stesso giorno della prima. Le deliberazioni dell’Assemblea ordinaria sono adottate a maggioranza semplice dei presenti.
7.9 – Per le deliberazioni riguardanti le modificazioni dello statuto, lo scioglimento e la liquidazione dell’associazione sono richiesti le maggioranze indicate nell’art. 14.
7.10 – Ciascun aderente può essere portatore di una sola delega di altro aderente.

Art. 8 – Il Consiglio Direttivo
8.1 – Il consiglio Direttivo è eletto dall’Assemblea degli aderenti ed è composto da un minimo di tre ad un massimo di undici componenti. Resta in carica tre anni e i suoi componenti possono essere rieletti. Essi decadono qualora siano assenti ingiustificati per tre volte consecutive.
8.2 – Il Consiglio Direttivo nella sua prima riunione elegge tra i propri componenti il Presidente e un vice Presidente (o più Vice Presidenti).
8.3 – Il Consiglio Direttivo si riunisce, su convocazione del Presidente, almeno una volta ogni tre mesi e quando ne faccia richiesta almeno un terzo dei componenti. In tale seconda ipotesi la riunione deve avvenire entro venti giorni dal ricevimento della richiesta. Alle riunioni possono essere invitati a partecipare esperti esterni e rappresentanti di eventuali sezioni interne di lavoro con voto consultivo. Le riunioni del Consiglío Direttivo sono valide quando è presente la maggioranza dei suoi componenti eletti. Di ogni riunione deve essere redatto il verbale da inserire nel registro delle riunioni del Consiglio Direttivo.
8.4 – Compete al Consiglio Direttivo:
compiere tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione;
– fissare le norme per il funzionamento dell’Associazione;
– sottoporre all’approvazione dell’Assemblea il preventivo possibilmente entro la fine del mese di dicembre e comunque con il bilancio consuntivo entro la fine del mese di aprile successivo dell’anno interessato;
– determinare il programma di lavora in base alle linee di indirizzo contenute nel programma generale approvato dall’Assemblea, promuovendo e coordinando l’attività e autorizzando la spesa;
– eleggere il Presidente e il Vice Presidente (o più Vice Presidenti);
– nominare il Segretario (eventualmente il Tesoriere e/o il Segretario/Tesoriere), che può essere scelto anche tra le persone non componenti il Consiglio Direttivo oppure anche tra i non aderenti;
– accogliere o respingere le domande degli aspiranti aderenti;
– deliberare in merito all’esclusione di aderenti;
– ratificare, nella prima seduta successiva, i provvedimenti di competenza del Consiglio adottati dal Presidente per motivi di necessità e di urgenza;
– assumere il personale strettamente necessario per la continuità della gestione non assicurata dagli aderenti e comunque nei limiti consentiti dalle disponibilità previste dal bilancio;
– istituire gruppi a sezioni di lavoro i cui coordinatori, se non hanno altro diritto a voto deliberativo, possono essere invitati a partecipare alle riunioni del Consiglio e alle Assemblee con voto consultivo;
– nominare, all’occorrenza, secondo le dimensioni assunte dall’associazione, il Direttore deliberando i relativi poteri.
Il Consiglio Direttivo può delegare al Presidente o a un Comitato Esecutivo l’ordinaria amministrazione. Le riunioni dell’eventuale Comitato Esecutivo devono essere verbalizzate nell’apposito registro.
Le eventuali sostituzioni di componenti del Consiglio Direttivo effettuate nel corso del triennio devono essere convalidate dalla prima assemblea convocata successivamente alla nomina. I componenti così nominati scadono con gli altri componenti.

Art.9 – Presidente
9.1 – Il Presidente è eletto dal Consiglio Direttivo tra i componenti a maggioranze dei voti.
9.2 – Il Presidente:
– il Presidente dà esecuzione alle delibere del consiglio direttivo;ha la firma e la rappresentanza legale dell’Associazione nei confronti di terzi e in giudizio;
– è autorizzato a eseguire incassi e accettazione di donazioni di ogni natura a qualsiasi titolo da Pubbliche Amministrazioni, da Enti e da Privati, rilasciandone liberatorie quietanze;
ha la facoltà di nominare avvocati e procuratori nelle liti attive e passive riguardanti l’Associazione davanti a qualsiasi Autorità Giudiziaria e Amministrativa;
– presiede le riunioni dell’Assemblea, del Consiglio Direttivo e dell’eventuale Comitato Esecutivo;
– in caso di necessità e di urgenza assume i provvedimenti di competenza del Consiglio Direttivo, sottoponendoli a ratifica nella prÌma riunione successiva.

In caso di assenza, di impedimento o di cessazione le relative funzioni svolte dal Vice Presidente, che convoca il Consiglio Direttivo per I’approvazione della relativa delibera.
Di fronte agli aderenti, ai terzi e a tutti i pubblici uffici, la firma del Vice Presidente fa piena prova dell’assenza per impedimento del Presidente.

Art 10 – Collegio dei Revisori dei Conti
L’Assemblea può eleggere un Collegio dei Revisori dei Conti costituito da tre componenti effettivi e da due supplenti, scelti anche tra i non aderenti e, quando la legge lo impone, tra gli iscritti al Registro dei Revisori Contabili. Le eventuali sostituzioní di componenti del Collegio effettuate nel corso del triennio, dopo l’esaurimento dei supplenti, devono essere convalidate dalla prima assemblea convocata successivamente alla nomina. I componenti così nominati scadono con gli altri componenti.
Il Collegio:
– elegge tra i suoi componenti il Presidente;
– esercita i poteri e le funzioni previste dalle leggi vigenti per i revisori dei conti;
– agisce di propria iniziativa, su richiesta di uno degli organi sociali oppure su segnalazione di un aderente;
– può partecipare alle riunioni del Consiglio Direttivo e, se previsto, del Comitato Esecutivo;
– riferisce annualmente all’Assemblea con relazione scritta e trascritta nell’apposito registro del Revisori dei Conti.

Art.11 – Collegio dei Garanti
L’Assemblea può eleggere un Collegio dei Garanti costituito da tre componenti effettivi e da due supplenti, scelti anche tra i non aderenti. Le eventuali sostituzioni di componenti del Collegio, effettuate nel corso del triennio, devono essere convalidate dalla prima assemblea convocata successivamente alla nomina. I componenti così nominati scadono con gli altri componenti.
Il Collegio:
– ha il compito di esaminare le controversie tra gli aderenti, tra questi e l’associazione o i suoi organi, tra i membri degli organi e tra gli organi stessi;
– giudica ex bono et aequo senza formalità di procedure e il suo lodo è inappellabile.

Art.12 – Gratuità delle cariche
Le cariche sociali sono gratuite, fatto salvo il diritto al rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate, nell’interesse dell’associazione

Art.13 – Bilancio
13.1 – Ogni anno devono essere redatti, a cura del Consiglio Direttivo, i bilanci preventivo e consuntivo da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea entro il 30 aprile. I bilanci devono essere portati a conoscenza del Collegio dei Revisori, se previsto, almeno 30 giorni prima della presentazione all’assemblea.
13.2 – Dal bilancio consuntivo devono risultare i beni, i contributi e lasciti ricevuti e le spese per capitoli e voci analitiche.
13.3 – Il bilancio deve coincidere con l’anno solare.
13.4 – Gli utili o gli avanzi di gestione devono essere impiegati per la realizzazione delle attività di cui all’art. 2. E’vietata la distribuzione in qualsiasi forma, anche indiretta di utili e avanzi di gestione nonché di fondi, riserve o capitale durante la vita dell’associazione.

Art.14 – Modifiche allo Statuto e Scioglimento dell’associazione
14.1 – Le proposte di modifica allo statuto possono essere presentate all’Assemblea da uno degli organi e da almeno un decimo degli aderenti. Le relative deliberazioni sono approvate dall’Assemblea con la presenza di almeno tre quarti degli aderenti e il voto favorevole della maggioranza dei presenti
14.2 – Lo scioglimento e quindi la liquidazione dell’associazione può essere proposto dal Consiglio Direttivo e approvato, con il voto favorevole dì almeno tre quarti degli aderenti, dall’Assemblea dei Soci convocata con specifico ordine del giorno. I beni che residuano dopo l’esaurimento della liquidazione sono devoluti ad altre organizzazioni operanti in identico o analogo settore di volontariato sociale, secondo le indicazioni dell’assemblea che nomina il liquidatore e comunque secondo il disposto dell’art. 5, comma 4 della legge 266/91, salvo diversa destinazione imposta dalla legge. In nessun caso possono essere distribuiti beni, utili e riserve agli aderenti.

Art.15 – Norme di rinvio
Per quanto non previsto dal presente Statuto, si fa riferimento alle vigenti disposizioni legislative in materia, con particolare riferimento al Codice Civile, alla Legge n. 266 dell’11 agosto 1991, alla legislazione regionale sul volontariato, al D.Lgs 4 dicembre 1997, n.460 e alle loro eventuali variazioni.

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